Un anno e mezzo fa ero alla Casa di Vetro, a Milano. C'era una mostra fotografica sulla seconda guerra mondiale e alla fine della mostra c'era la possibilità di scegliere se sfogliare o meno un libro con le immagini più crude. L'ho aperto e ho visto una foto che mi si è stampata negli occhi e nel petto e nella testa. Sono rimasto a guardare per qualche minuto questa immagine con delle persone, nude, pronte per essere fucilate dai nazisti e fatte sparire in una fossa dalle parti di Rovno, in Ucraina. Tra queste persone una ha preso la mia attenzione. C'era una madre con in braccio un bambino.
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